(Qualche mese fa mi trovavo a parlare con un mio amico, laureato in ingegneria meccanica, che mi raccontava l’esempio che una professoressa di fisica faceva a proposito dell`esistenza di Dio e del concetto di creazione legata alla posizione ateista del “caso”) Grazie a Matteo (v. commento sotto) vi riporto la fonte precisa dell´aneddoto: Padre Coyne, direttore della Specola vaticana, ed è riportato nel libro “Inchiesta sul Cristianesimo” di Vittorio Messori. “ Immaginate un grande deposito di pezzi di ricambio di aerei da guerra. Immaginate inoltre che una tromba d’aria investa il grande deposito. Nel turbinio del grande ciclone per caso si assembla un F16. Ma la cosa più strabiliante non consiste soltanto nell’assemblamento del noto caccia, ma ancor di più nel fatto che tale velivolo sia in grado di spiccare il volo”
Ancora di più mi sembra che ci sia un altro argomento a favore di una maggiore credibilità dell’esistenza di Dio più che della sua non esistenza. Per chi ha visto il film Matrix capirà meglio la parabola esistenziale che ora proporrò, per chi non l’avesse ancora visto ne consiglio la visione.
Immaginiamo di trovarci in un’era in cui l’intelligenza artificiale ha preso completamente il sopravvento sulla vita del nostro pianeta, l’esistenza umana è praticamente quasi estinta, i pochi esseri umani si sono rifugiati in zone non rintracciabili da parte delle macchine, vivendo in bunker sotterranei che li isolano da radar o dispositivo in grado di rilevare ogni segnale umano. A questo punto le nuove generazioni di intelligenza artificiale pensano di essere una evoluzione progressiva della sua specie, non essendo in grado di provare empiricamente la presenza di una intelligenza diversa dalla loro che fu in grado di crearle. A questo punto nascono spontanee due domande: l’intelligenza artificiale darà credito a queste sue nuove deduzioni? Oppure sarà in grado di dedurre che all’origine della sua creazione ci fu un’intelligenza di altro genere, in quanto al funzionamento e alla capacità intuitiva superiore a lei stessa?
Questa parabola futuristica ci illustra come sia facile oggi giorno ritenere la non rintracciabilità empirica di Dio come l’unica prova della sua non esistenza…
10 responses to “Dio esiste o è tutto un caso?”
Giovanni Fontana
19 novembre 2009 alle 09.08
Ancora più difficile di un F16, e difatti a questa obiezione è stato risposto milioni e milioni di volte.
I milioni e milioni di mondi che NON si sono creati fanno questo gioco. In natura si possono tranquillamente osservare i risultati di questa costruzione casuale dell’F16 che solamente un dio molto, molto, stupido avrebbe potuto creare.
ffbgermania
23 novembre 2009 alle 20.45
Naaa, non pensavo commentassi questo post, mo ci penso e poi ti rispondo
wizardo
19 novembre 2009 alle 18.31
Perdonami, ma il tuo argomento, come quello della professoressa, è davvero puerile. la vita come la osserviamo oggi sulla terra, e quindi l’essere umano, non è frutto del caso ma di un processo evolutivo, e quindi fare un paragone con un tornado che assembla i pezzi e crea un F16 per caso è irrilevante e non pertinente.
L’evoluzione come somma infinita di processi selettivi ha creato la complessità degli organismi viventi e non un lancio di dadi. Ci sono ancora tante cose da investigare scientificamente, ma è ormai assodato che questo processo è avvenuto secondo certe dinamiche ormai condivise.
Il fatto che vi siano ancora cose da scoprire, non significa e non giustifica in nessun modo l’affermazione per cui dovrebbe essere stata un’intelligenza superiore a creare il mondo, l’universo la vita, affermazione che non è supportata da nessun elemento a favore e quindi da scartare rispetto ad alternative giustificate scientificamente. tra l’altro come spiegazione sarebbe davvero una non-spiegazione, visto che rimarrebbe il problema di chi ha creato l’intelligenza superiore.
E per quanto riguarda l’esempio di matrix, ha risposto bene bertrand russel a suo tempo con l’esempio della teiera, vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Teiera_di_Russell .
giovanidibetania
23 novembre 2009 alle 20.55
Per la teiera e la parabola futuristica direi che é sempre analogica, nel senso che tra la realtá di Dio e quella dell´uomo o delle cose c´é sempre un abisso, quindi anche per la teiera é come quando ti hanno nascosto la bicicletta, finché non la trovi non puoi certamente provare che ne avevi una, eppure tu ce l´avevi…
Massimo
8 gennaio 2010 alle 17.24
le analogie deboli sono le piu’ belle da affondare: il problema con voi credenti e’ che quella bicicletta non l’avete neanche mai vista neppure voi men che meno posseduta, ve la siete immaginata…..una illusione appunto.
nel caso della bicicletta posso benissimo verificare il tuo conto corrente e cercare la prova dell’acquisto, posso intervistare il biciclettaio che te l’ha venduta , chiedere ai passanti se ti hanno visto in bicicletta gironzolare per la piazza…. eccetera…fatti..prove…logica…
con Dio o con le fatine dei boschi e babbo natale? no, you may as well have pulled that one out of your ass…like Russell’s teapot….
Matteo
5 aprile 2010 alle 16.32
Ciao, l’esempio che riporti non è di una professoressa, bensì di Padre Coyne, direttore della Specola vaticana, ed è riportato nel libro “Inchiesta sul Cristianesimo” di Vittorio Messori 🙂
giovanidibetania
12 aprile 2010 alle 07.49
Carissimo Matteo
grazie, io riportavo il racconto di un mio amico, ingegnere meccanico, che a sua volta l´aveva sentito a lezione, evidentemente non citarono l´autore… Ora modifico
Matteo
12 aprile 2010 alle 08.11
Figurati, anzi, ti consiglio di leggere il libro. Nel capitolo dedicato alla creazione emergono anche altri esempi molto toccanti.
http://bing.com
15 febbraio 2013 alle 13.51
I actually tend to go along with every thing that was posted throughout “Dio esiste o è tutto
un caso? | FFB TV”. I am grateful for pretty much
all the details.Regards-Andres
bruciagrassi
26 novembre 2015 alle 06.00
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